Secondo Kant, la bellezza non ha altra funzione oltre il piacere che essa stessa genera.
Charles Darwin respinge l’idea che essa sia il risultato di forze arbitrarie. Darwin ritiene che i colori e le infinite varietà di motivi su animali e insetti debbano avere uno scopo. Presenta la bellezza come il risultato di selezioni sessuali: la femmina e il maschio ammirano quindi, attraverso colori e forme, la bellezza del loro potenziale partner.
Kant afferma che solo la specie umana è in grado di comprendere la bellezza; Darwin insiste sul fatto che questo sia sì degli uomini, ma anche degli animali.