“[…] Vi è una scenografia dell’attesa: io la organizzo, la manipolo, ritaglio un pezzo di tempo in cui mimerò la perdita dell’oggetto amato e provocherò tutti gli effetti di un piccolo lutto. Tutto questo avviene dunque come in una recita. […] L’essere che io aspetto non è reale.” [Roland Barthes]
There is a scenography of waiting: I arrange it, I manipulate it, I cut a piece of time in which I will mimic the loss of the beloved object and will cause all the effects of a small mourning, and this is all the same as in a recital. …] .The being that I expect is not real. “